L’arte entra ufficialmente in classe e lo fa come esperienza viva, concreta, capace di coinvolgere bambini e ragazzi in prima persona. Con il progetto Bravo! di Maestri d’Arte, le antiche botteghe artigiane diventano parte integrante del percorso scolastico, trasformando lo studio in un laboratorio di scoperta e creatività. L’iniziativa debutta domani, 17 dicembre, segnando un passaggio significativo nel modo di intendere l’educazione artistica e umanistica nelle scuole italiane.
Il protocollo con il Ministero dell’Istruzione
Alla base del progetto c’è un Protocollo di Intesa triennale siglato tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito, guidato da Giuseppe Valditara, e la Fondazione Culturale PENSARE oltre, presieduta dal Cavaliere Elisabetta Armiato, già étoile del Teatro alla Scala di Milano. L’accordo consente a Bravo! di entrare nel piano curricolare delle scuole primarie e secondarie di primo grado, proponendo un modello formativo che affianca allo studio teorico un apprendimento pratico e partecipato.
L’obiettivo è ambizioso: restituire centralità al “fare”, al gesto creativo, al tempo dell’apprendimento individuale, valorizzando le inclinazioni personali degli studenti e favorendo una conoscenza profonda attraverso l’esperienza diretta.
Un nuovo modo di imparare
Bravo! di Maestri d’Arte si ispira alla tradizione delle botteghe rinascimentali, luoghi in cui l’apprendimento avveniva osservando, sperimentando e creando accanto ai maestri. Trasportato nel contesto scolastico contemporaneo, questo approccio si traduce in un metodo che rende gli studenti protagonisti del proprio percorso, chiamati a comprendere storia, letteratura e arte non solo attraverso i libri, ma anche tramite il contatto diretto con i mestieri artistici.
Un’educazione che unisce manualità e pensiero critico, creatività e conoscenza storica, offrendo ai ragazzi strumenti utili non solo per la crescita culturale, ma anche per immaginare possibili percorsi futuri.
L’Istituto Alda Merini di Milano scuola capofila
A guidare l’avvio del progetto sarà l’Istituto Comprensivo Alda Merini di Milano, scelto come scuola capofila. L’istituto, che conta circa 900 alunni, ha già avviato una fase sperimentale coinvolgendo 20 docenti della scuola primaria e secondaria di primo grado.
Gli insegnanti sono stati accompagnati “a bottega” come apprendisti, sperimentando in prima persona il metodo Bravo! attraverso l’arte orafa del Maestro Germano Sigolo dell’Accademia Orafa Ambrosiana. Un percorso che ha permesso di affrontare i temi della storia e della letteratura del Rinascimento in modo trasversale, intrecciando contenuti disciplinari e competenze artistiche.
Il Rinascimento raccontato attraverso la liuteria
Dopo la fase di formazione dei docenti, il progetto entra ora nel vivo con gli studenti. A essere coinvolta sarà una prima classe di seconda media, impegnata nello studio del Rinascimento. I ragazzi potranno approfondire questo straordinario periodo storico attraverso il mestiere d’arte della liuteria, scoprendo materiali, legni e tecniche utilizzate per la costruzione di violini e chitarre.
L’esperienza sarà arricchita dall’incontro con il giovane violinista Alan Cappuccio, che eseguirà un repertorio musicale dal Rinascimento ai giorni nostri. Le esecuzioni saranno, all’interno del percorso didattico, occasione per raccontare le storie, i linguaggi artistici e gli stili delle principali Signorie dell’epoca, rendendo la musica una chiave di accesso alla storia.
Musica, storia e talento giovanile
Ad arricchire ulteriormente l’esperienza sarà la presenza della violinista Anita Baldissin, 15 anni, già pluripremiata a livello nazionale. Le sue esecuzioni offriranno agli studenti un panorama musicale capace di dialogare con le lezioni di storia e letteratura, rendendo vivi i racconti sulle grandi Signorie rinascimentali.
La musica diventa così uno strumento narrativo e didattico, capace di collegare epoche, stili e linguaggi, e di rendere l’apprendimento più coinvolgente e memorabile.
Le parole di Elisabetta Armiato
"Ringrazio il Ministro Valditara per aver creduto sin da subito in questo progetto", ha dichiarato Elisabetta Armiato, sottolineando la portata innovativa dell’iniziativa. "Sono convinta che Bravo! di Maestri d’Arte possa introdurre una vera novità nei modelli di apprendimento attuali".
Secondo la presidente della Fondazione PENSARE oltre, i ragazzi manifestano un forte bisogno di comprendere attraverso l’esperienza: "Hanno fame di conoscenza, di vedere e fare, di creare con le proprie mani. Questo progetto risponde a queste esigenze e può rappresentare anche una concreta opportunità lavorativa per il futuro".
Un comitato scientifico e una rete nazionale
A garantire la qualità e il monitoraggio del progetto sarà un comitato scientifico composto da filosofi, pedagogisti, artisti, artigiani e umanisti. Il lavoro svolto nelle classi sarà seguito attraverso un diario didattico, pensato per valutare obiettivi, risultati e ricadute educative.
Il progetto si avvale inoltre del contributo delle professoresse Gabriella Landini Saba e Luisa Piarulli come coautrici e formatrici, mentre i tutor sono il Maestro Maurizia Luceri e Silvia Leggio. Fondamentale anche il coinvolgimento di realtà artigiane e culturali attive su tutto il territorio nazionale, tra cui Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, Fondazione Carlo Antonio Monzino e Mestieri d’Arte.
Un ponte tra scuola, cultura e futuro
Con Bravo! di Maestri d’Arte, la scuola si apre a un dialogo nuovo tra sapere e saper fare, tra passato e presente. Un progetto che non si limita a insegnare l’arte, ma invita a viverla, restituendo valore ai mestieri e offrendo agli studenti un’esperienza formativa capace di lasciare un segno duraturo nel loro percorso di crescita.